“La nostra lista “Agricoltura e Società”, che sostiene la candidatura di Michele Emiliano a segretario regionale del Partito Democratico, ha la terra nel cuore, perché la Puglia ha un cuore agricolo. Abbiamo scelto come simbolo un grappolo d’uva, prodotto principe dell’agricoltura pugliese, che con i suoi acini raffigura i cittadini, quindi la società.
Tanti agricoltori e cittadini ci hanno chiesto nei giorni scorsi di far sentire nel processo costituente del Partito Democratico la voce degli interessi diffusi dell’agricoltura e della società. Nel nostro mondo c’è un esteso disagio verso una parte dei gruppi dirigenti del centrosinistra che decide poco e male, e indispettisce per la propria autoreferenzialità. La nostra lista punta ad accrescere la partecipazione al voto del 14 ottobre e a recuperare le categorie produttive e sociali che si sentono escluse dai processi decisionali sullo sviluppo della Puglia. Per questa ragione abbiamo deciso di presentare una lista del mondo agricolo aperta.
“Agricoltura e società” pensa ad un futuro che recupera il protagonismo e l’orgoglio degli agricoltori per il benessere sociale nella sua accezione più ampia: qualità della vita, coesione sociale, occupazione, biodiversità, ambiente, paesaggio. Il territorio agricolo è connessione e valore per tutti i settori produttivi della piccola e media impresa: commercio, artigianato, turismo e terziario avanzato. Il ruolo dell’impresa, del lavoro e dei consumatori nella società, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione delle competenze, le energie dei giovani sono i capisaldi del futuro della Puglia.
I principali indicatori economici delle ultime annate agrarie, però, hanno il segno negativo. I prezzi, la produzione lorda vendibile agricola e il valore aggiunto non remunerano adeguatamente i redditi degli agricoltori. L’agricoltura pugliese vive una crisi strutturale, la cui causa principale è la mancanza di una seria politica agraria che non s’intravede in nessuna programmazione regionale.
La produzione lorda vendibile annuale dell’agricoltura pugliese che si attesta intorno ai 2.500 milioni di euro. Le 100mila imprese agricole e i 180mila occupati sono il patrimonio umano impegnato nell’agricoltura regionale. La Puglia ha il primato nella produzione di olio d’oliva, di grano duro, uva da tavola, ortaggi, pomodoro da industria, ciliegie. Si colloca tra le prime regioni italiane per il vino e ha una importante zootecnia.
Oggi nel mondo agricolo c’è preoccupazione sull’incisività dell’azione del governo regionale nelle questioni fondamentali dell’agricoltura pugliese. In particolare è urgente accelerare i processi di modernizzazione della struttura di intervento dell’assessorato regionale all’agricoltura, rendendo effettiva la sussidiarietà orizzontale e verticale.
I cambiamenti climatici sono una minaccia soprattutto per l’agricoltura, una fabbrica a cielo aperto esposta sempre più alle calamità atmosferiche.
Sedici ore alla settimana, otto giorni al mese, quattro mesi all’anno è il tempo medio che un’impresa agricola impiega per soddisfare le complicazioni della burocrazia. Un groviglio di adempimenti sta creando malcontento e sconcerto nel mondo agricolo. Nelle regioni del Mezzogiorno e in Puglia continua a proporsi il tema della legalità e della liberazione di interi territori dai condizionamenti delle organizzazioni criminali che limitano la libera scelta imprenditoriale. Pesano negativamente i ritardi infrastrutturali che accentuano il differenziale di opportunità tra le aziende agricole rispetto agli altri settori, e tra le aziende del Sud e del Centro Nord d’Italia. La lista “Agricoltura e società” all’interno del Partito democratico intende essere il punto di riferimento essenziale della politica agricola regionale e il laboratorio, dove si mobilitano le eccezionali sensibilità, le multiformi competenze presenti nelle nostre università, le facoltà di agraria, gli istituti tecnici agrari e gli incredibili talenti presenti nel nostro territorio, per renderlo più attrattivo e competitivo. “Agricoltura e società”, in definitiva, ha l’ambizione di realizzare una concertazione alta tra il mondo agricolo e la società per una Puglia nuova.”
agricolturaesocieta@libero.it
Tanti agricoltori e cittadini ci hanno chiesto nei giorni scorsi di far sentire nel processo costituente del Partito Democratico la voce degli interessi diffusi dell’agricoltura e della società. Nel nostro mondo c’è un esteso disagio verso una parte dei gruppi dirigenti del centrosinistra che decide poco e male, e indispettisce per la propria autoreferenzialità. La nostra lista punta ad accrescere la partecipazione al voto del 14 ottobre e a recuperare le categorie produttive e sociali che si sentono escluse dai processi decisionali sullo sviluppo della Puglia. Per questa ragione abbiamo deciso di presentare una lista del mondo agricolo aperta.
“Agricoltura e società” pensa ad un futuro che recupera il protagonismo e l’orgoglio degli agricoltori per il benessere sociale nella sua accezione più ampia: qualità della vita, coesione sociale, occupazione, biodiversità, ambiente, paesaggio. Il territorio agricolo è connessione e valore per tutti i settori produttivi della piccola e media impresa: commercio, artigianato, turismo e terziario avanzato. Il ruolo dell’impresa, del lavoro e dei consumatori nella società, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione delle competenze, le energie dei giovani sono i capisaldi del futuro della Puglia.
I principali indicatori economici delle ultime annate agrarie, però, hanno il segno negativo. I prezzi, la produzione lorda vendibile agricola e il valore aggiunto non remunerano adeguatamente i redditi degli agricoltori. L’agricoltura pugliese vive una crisi strutturale, la cui causa principale è la mancanza di una seria politica agraria che non s’intravede in nessuna programmazione regionale.
La produzione lorda vendibile annuale dell’agricoltura pugliese che si attesta intorno ai 2.500 milioni di euro. Le 100mila imprese agricole e i 180mila occupati sono il patrimonio umano impegnato nell’agricoltura regionale. La Puglia ha il primato nella produzione di olio d’oliva, di grano duro, uva da tavola, ortaggi, pomodoro da industria, ciliegie. Si colloca tra le prime regioni italiane per il vino e ha una importante zootecnia.
Oggi nel mondo agricolo c’è preoccupazione sull’incisività dell’azione del governo regionale nelle questioni fondamentali dell’agricoltura pugliese. In particolare è urgente accelerare i processi di modernizzazione della struttura di intervento dell’assessorato regionale all’agricoltura, rendendo effettiva la sussidiarietà orizzontale e verticale.
I cambiamenti climatici sono una minaccia soprattutto per l’agricoltura, una fabbrica a cielo aperto esposta sempre più alle calamità atmosferiche.
Sedici ore alla settimana, otto giorni al mese, quattro mesi all’anno è il tempo medio che un’impresa agricola impiega per soddisfare le complicazioni della burocrazia. Un groviglio di adempimenti sta creando malcontento e sconcerto nel mondo agricolo. Nelle regioni del Mezzogiorno e in Puglia continua a proporsi il tema della legalità e della liberazione di interi territori dai condizionamenti delle organizzazioni criminali che limitano la libera scelta imprenditoriale. Pesano negativamente i ritardi infrastrutturali che accentuano il differenziale di opportunità tra le aziende agricole rispetto agli altri settori, e tra le aziende del Sud e del Centro Nord d’Italia. La lista “Agricoltura e società” all’interno del Partito democratico intende essere il punto di riferimento essenziale della politica agricola regionale e il laboratorio, dove si mobilitano le eccezionali sensibilità, le multiformi competenze presenti nelle nostre università, le facoltà di agraria, gli istituti tecnici agrari e gli incredibili talenti presenti nel nostro territorio, per renderlo più attrattivo e competitivo. “Agricoltura e società”, in definitiva, ha l’ambizione di realizzare una concertazione alta tra il mondo agricolo e la società per una Puglia nuova.”
agricolturaesocieta@libero.it
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